Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli sempre più "luogo del cuore"
dei liguri e degli italiani: sono ben 5.514 le segnalazioni giunte al FAI di
persone allarmate per l'avanzato stato di degrado e abbandono in cui oggi
versano la Villa e il suo splendido parco, considerato uno tra i più straordinari
giardini romantici d'Europa.
Agli 820 voti pervenuti in precedenza e comunicati in conferenza
stampa - 3 febbraio 2009 - , che avevano fatto attestare Villa Durazzo
Pallavicini al 20° posto della classifica relativa alla quarta edizione del
censimento "I luoghi del cuore" realizzato dal FAI in collaborazione con Intesa
Sanpaolo, si sono infatti aggiunte altre 4.694 cartoline, non conteggiate prima
a causa di un disguido nella spedizione.
Un numero davvero significativo, che testimonia l'interesse dei
genovesi verso questo monumento storico tanto da farlo balzare in vetta alla
classifica nazionale, per l'esattezza al secondo posto dopo il Castello della
Colombaia di Trapani (primo con 7.052 voti) e subito prima della Libreria
Bocca, famoso esercizio storico di Milano (terzo con 5.258 voti).
Per la quarta edizione de "I luoghi del cuore" il FAI aveva chiesto di
segnalare ciò che rovina i luoghi più amati. Oltre 115.000 italiani hanno
partecipato con entusiasmo a questa iniziativa, non solo restituendo
un'immagine dell'Italia ferita in molteplici modi ma anche segnalando le
urgenze che rischiano di compromettere le bellezze che ci circondano.
Come nel caso dell'ottocentesca Villa Durazzo Pallavicini, situata sulla
collina di San Martino a Genova Pegli, oggi sede del Museo Civico di
Archeologia, ma minacciata da un forte stato di incuria. La Villa è famosa per
il parco che il Marchese Ignazio Pallavicini fece progettare da Michele Canzio,
scenografo del teatro Carlo Felice. Nel 1928 la marchesa Matilde Giustiniani
donò l'intero complesso al Comune - che ne è ancora oggi proprietario -, a
condizione che esso restasse fruibile al pubblico nella sua veste originaria. Ma
questo non è stato possibile perché, a causa dell'inarrestabile degrado, la
parte alta del giardino è divenuta impraticabile e purtroppo lo è tuttora.
La questione è molto sentita, tanto che per la salvaguardia e il
recupero di Villa Durazzo e del suo parco si sono mobilitati molti genovesi,
capitanati da Franco Galbo che si è occupato della raccolta delle cartoline de
"I luoghi del cuore", firmate da singoli cittadini di Pegli, da alunni e docenti di
scuole di ogni ordine e grado e da numerose associazioni locali. Una
mobilitazione contro l'abbandono del Parco e per il ripristino dei suoi percorsi
– padiglione del the, giochi d'acqua, itinerario in barca dalle grotte al lago –
affinché il luogo possa tornare a essere un giardino di delizie. Ora la speranza
è che si attui al più presto il progetto di restauro su cui il Comune sta
lavorando, per restituire alla città e a tutti i visitatori un altro importante
tassello del patrimonio storico-artistico e naturalistico genovese.