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Villa Durazzo Pallavicini - contesto urbano:
il complesso visto all'interno dell'abitato pegliese.

contenuti in formato alternativo per ipo e non vedenti
1. home page  -  2. istruzioni  -  3. quadro storico  -  4. localizzazione  -  5. cenni storici
6. contesto urbano  -  7. ingresso al complesso  -  8. organizzazione del parco
9. parco 1/3  -  10. parco 2/3  -  11. parco 3/3  -  12. conservazione
13. "i luoghi del cuore" F.A.I.  -  14. Gio Battista Grimaldi  -  15. Ignazio A. Pallavicini
16. Clelia Durazzo  -  17. Michele Canzio  -  18. bibliografia  -  19. visite  -  20. contatti
21. fotografie notturne

Contesto urbano

Il progetto del Pallavicini deve però essere considerato all'interno di un più ampio progetto urbanistico volto a rivalutare l'abitato pegliese in veste di meta turistica d'alto livello[1] . Nell'ottica del Marchese Pallavicini, la villa, ma soprattutto il retrostante parco, sarebbero diventati un vero e proprio richiamo per il turismo culturale.

Già nel 1856, seppe cogliere l'occasione della realizzazione della tratta ferroviaria per concedere parte dei suoi terreni in cambio della fermata obbligatoria di tutti i treni passeggeri per un periodo non inferiore a cento anni. Questo baratto avrebbe garantito la raggiungibilità al borgo pegliese.

Seguendo il disegno del Pallavicini, intorno al 1865, ai margini della villa, in posizione antistante rispetto alla stazione ferroviaria, fu realizzato l'imponente Hotel Michel. La collocazione dell'albergo risultava particolarmente felice trovandosi non solo nel centro del borgo ma anche nelle immediate vicinanze dell'accesso al viale d'ingresso che conduce al palazzo e al parco.

La riorganizzazione urbanistica del borgo pegliese non si fermava però alla sola piazza della stazione (imbarcadero - oggi Piazza Amilcare Ponchielli) ma prevedeva anche la realizzazione di un nuovo asse viario parallelo alla strada precedentemente costruita costeggiando le spiagge della cittadina.

La via parallela al lungomare (Via Pallavicini e Via Andrea Doria - oggi Via Sabotino), attraversando le terre di sua proprietà e di proprietà della Famiglia Doria, ne avrebbe comportato la rivalutazione in ottica edilizia e speculativa. Il disegno viario rimase però incompleto mancando l'asse stradale dei previsti proseguimenti e raccordi con la viabilità principale. La parallela risulta oggi interrotta in Via De Nicolay a ponente e in Via Piandilucco a levante.


Note

[1] - Il progetto turistico pegliese del Marchese Pallavicini non fu frutto di un'azzardata scommessa speculativa ma la lungimirante visione di un potenziale in continuo sviluppo interrotto e mortificato dall'unificazione nella Grande Genova e dal successivo assoggettamento del ponente cittadino alla grande industria. La "Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia" del Touring Club Italiano testimonia come nel 1932 l'offerta turistica pegliese godesse di maggiore considerazione rispetto al termine di paragone costituito dal quartiere di Nervi.


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