www.pegli.com | storiaL’anello del MéditerranéeRicordo storico
immagine: cartina del Vinzoni
Tramandata e sempre accettata per vera la “storia” dell’anello dell’Hotel Méditerranée (vedi foto) molto probabilmente trae origine da una litografia di Domenico Cambiaso 1859.
Osservando l’opera, si può notare l’acqua che lambisce il muro sud dello stabilimento balneare (ex Villa Lomellini). Questa raffigurazione, accreditata come unica fonte attendibile, ha generato il racconto del mare che raggiunge la Villa e quindi la presenza degli anelli per legare le imbarcazioni. La storia tramandata negli anni racconta dell’interramento del porto, delle modifiche apportate al muro e della sopravvivenza di un solo anello nella posizione originale.
Il racconto però non prende in considerazione le opere artistiche antecedenti e posteriori rappresentanti il porticciolo.
Analizzando la cartina Vinzoni (1773) si può chiaramente osservare un’ampia spiaggia davanti alla Villa Lomellini.
Anche pochi anni prima della litografia Cambiaso (1859) nel 1857, il porticciolo viene rappresentato con una spiaggia molto vasta occupata dalle imbarcazioni dei pescatori e divisa dal resto della “zona” dalla strada costiera.
Nell’immagine a lato è riportata la testimonianza diretta e indiretta del Teologo Parodi (il Beato Martino – pagina 113 – anno di stampa 1907). Gli anelli per l’ormeggio erano sì inseriti in un muro ma non in quello della villa. Molte raffigurazioni testimoniano la presenza, da sempre, di una vasta spiaggia successivamente separata dalla villa mediante la strada costiera. Si può anche verificare l’esistenza di un muro posto a protezione della via minacciata dalle mareggiate. E’ quindi molto probabile che le imbarcazioni venissero legate agli anelli posti sul muro posto al confine tra la spiaggia e la strada.
A conferma di questa ipotesi si può anche pensare che difficilmente la facciata principale della Villa Lomellini sarebbe stata costruita a picco sul mare, rendendo difficoltoso l’accesso alla proprietà se non ricorrendo all’ingresso sul retro attraverso il parco ormai scomparso. Osservando nuovamente la litografia Cambiaso, si notano anche strutture artificiali mai rappresentate in altre opere: due piccoli fari posti sui “lunghi moli curvi” in perfetto stato di conservazione e una sorta di “portale marino” immerso nelle acque (forse per accedere agli stabilimenti balneari). Coincidenza vuole che la litografia Cambiaso sia datata intorno al 1859 ovvero meno di un anno dopo l’inaugurazione dello stabilimento balneare Bagni di Pegli. E’ quindi ipotizzabile che l’opera sia stata volutamente “arricchita” di particolari in realtà non presenti e che con il passare degli anni sia divenuta l’immagine simbolo del “Porticciolo” nonostante le vistose alterazioni della realtà.