www.pegli.com | storiaIstanbul e Benedetto XVIl monumento al Grande Pontefice a Costantinopoli

Istanbul, 11 dicembre 1921 …

AL GRANDE PONTEFICE
DELL’ORA TRAGICA MONDIALE
BENEDETTO XV
BENEFATTORE DEI POPOLI
SENZA DISTINZIONE
DI NAZIONALITA’ E DI RELIGIONE
IN SEGNO DI RICONOSCENZA
L’ORIENTE
1914 – 1919

… con questa memorabile dedica venne inaugurata una statua in ricordo di Benedetto XV°.

A pochi giorni (15/11/03) dall’inaugurazione del monumento al Pontefice davanti al “Palazzo del Papa”, grazie al fondamentale aiuto dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, il racconto della storia del “Pontefice pegliese” si è potuto arricchire delle foto del monumento di Istanbul.

 

Con queste immagini, finalmente si può leggere la vera dedica che accompagna la statua nella sua testimonianza dell’impegno svolto da Giacomo Della Chiesa in uno dei più duri periodi della storia mondiale.

In poche limpidissime righe viene consegnato alla storia il ruolo del Pontefice … “BENEFATTORE DEI POPOLI SENZA DISTINZIONE DI NAZIONALITA’ E DI RELIGIONE” … un riconoscimento la cui importanza viene esaltata ricordando il luogo di provenienza, l’allora Capitale dell’Impero Ottomano.

 

impero ottomano

Per meglio comprendere il “gesto” ed il periodo, è bene ricordare la situazione storica e politica dell’epoca. Il I° conflitto mondiale appena terminato non fu una guerra circoscritta alla sola Europa occidentale e alla Russia come viene sbrigativamente raccontato. Oltre al fronte italiano, francese, russo e balcanico, anche l’allora Impero Ottomano fu protagonista del conflitto. L’area geopolitica e militare dove si collocava non era delle più semplici, escludendo la Bulgaria, tutti i confini e i mari erano minacciati da forze ostili anche di nazioni inizialmente neutrali. I principali fronti furono: l’area caucasica (avanzata ottomana fino a Baku), la costa palestinese e libanese (avanzata dell’Intesa fino ad Aleppo) e l’odierno Iraq (fin oltre Baghdad). Le perdite furono pesanti e sui vari fronti persero la vita almeno 325.000 soldati turchi.

In questo scenario si inserisce la figura di Giacomo Della Chiesa; riconosciuto diplomatico abilissimo, fu per questo scelto come Pontefice subito dopo lo scoppio del conflitto. Non si schierò in difesa delle ragioni di nessun contendente. Già nei primi anni di guerra dedicò il suo operato al soccorso delle popolazioni civili e costituì un ufficio per il rimpatrio dei prigionieri di guerra. Propose un accordo di pace rifiutato sia dall’Intesa che dagli Imperi Centrali.

Partendo da una difficile posizione diplomatica di isolamento, seppe ricucire i rapporti diplomatici con la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia. Nell’immediato dopo guerra, mantenne l’iniziativa diplomatica e allacciò rapporti con le neonate nazioni sorte dai trattai di pace. Collaborarono alla sua opera diplomatica in veste di inviati i futuri Papi Achille Ratti e Eugenio Pacelli.

Sullo scenario italiano influì dimostrando disponibilità alla soluzione della “questione romana”, abolendo “informalmente”, mediante l’appoggio al nascente Partito Popolare di Don Luigi Sturzo, il divieto di partecipare alla politica nazionale per i cattolici, infine permise ai capi di stato cattolici di recarsi in visita ufficiale al Quirinale.

Al “Papa pegliese” si deve anche: la promulgazione del codice di diritto canonico, la fondazione in forma autonoma della Congregazione della Chiesa Orientale, la fondazione dell’Istituto Pontificio degli Studi Orientali, l’invito alla formazione ed al conseguente coinvolgimento nelle missioni di un clero locale e la beatificazione di Giovanna d’Arco.

Il suo pontificato per quanto breve, fu fondamentale ed oggi, finalmente anche Pegli che lo vide nascere si unisce ad Istanbul per tramandare il ricordo dell’opera svolta da Giacomo Della Chiesa Papa Benedetto XV°.